Se si vive in condominio bisogna rispettare il bene comune e il concetto di decoro architettonico. Come dice la norma del Codice Civile rispettare “l’insieme armonico delle linee architettoniche e delle strutture ornamentali dell’edificio condominiale, idonee a conferire al fabbricato una propria identità”. Se si vive in un palazzo e si decide di cambiare porta di ingresso va ricordato che bisogna rispettare la norma del decoro e acquistare dunque una porta conforme alle altre, nella forma e nel colore.
Se si intende modificare l’aspetto, allora andrà richiesto il permesso agli altri inquilini. La legge n. 220/2012 ha sancito, in riferimento alla norma sul divieto di alterazione del decoro, l’obbligo di comunicare all’amministratore del condominio l’intenzione di eseguire delle opere di modifica, anche nelle parti private (ad esempio, cambiare la porta di ingresso). La richiesta del privato andrà comunicata durante una regolare assemblea condominiale e andrà al voto. Diventa dunque necessaria una valutazione estetica complessiva inerente alla sostituzione di quel manufatto.
Da valutare sono diversi aspetti:
- lo stato dell’edificio al momento della sostituzione della porta
- la differenza tra la porta sostituita e quelle esistenti
- il colore della nuova porta
- l’impatto del manufatto sull’edificio
- le eventuali comunicazioni avvenute con l’amministratore.