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Rumori molesti dell’inquilino: risponde anche il proprietario?

inquilini rumorosi - Numero Civico 17

Secondo la Cassazione dei rumori intollerabili del conduttore non risponde il locatore.

Il proprietario non è responsabile, né è tenuto a risarcire i danni causati dall’inquilino rumoroso che dà fastidio ai vicini di casa. Il proprietario dell’immobile non risponde nemmeno qualora avesse omesso di rivolgere al conduttore una formale diffida ad adottare gli interventi necessari a impedire pregiudizi a carico di terzi (Cassazione 11125/2015).

Ci sono però alcune sentenze che aprono la porta a una corresponsabilità del proprietario per le immissioni rumorose del conduttore.

Secondo una pronuncia del 2018 (Cassazione 1.3.2018, n. 4908), il proprietario è chiamato a rispondere nel caso in cui abbia concorso alla realizzazione del fatto dannoso dell’inquilino.

In altre parole, il locatore risponde dei danni che sono derivati a terzi dalla condotta illecita dell’inquilino solo qualora, al momento della stipula del contratto di locazione, avrebbe potuto prefigurarsi, utilizzando l’ordinaria diligenza dell'”uomo medio”, che il conduttore avrebbe “con ragionevole certezza” recato danni a terzi, provocando immissioni intollerabili.

Si tratta tuttavia di un orientamento piuttosto isolato, che limita la responsabilità del proprietario a quei casi in cui sarebbe stato evidente il danno del conduttore provocato dalle immissioni palesemente intollerabile dei vicini.

In una recente sentenza la Cassazione (n. 2474 del 27 gennaio 2022) ha confermato una sua precedente pronuncia (sentenza 15 giugno 2018 n.15767) escludendo la responsabilità dei proprietari per le immissioni intollerabili provenienti dal locale adibito a discoteca dai conduttori.

La suddetta sentenza del 2018 riteneva che erroneamente il giudice di merito avesse affermato la sussistenza del nesso di causa tra la condotta dei proprietari dell’immobile (consistita nel non avere intimato al conduttore la cessazione delle immissioni moleste) e il danno lamentato dagli attori.

Il giudice di merito, infatti, aveva ascritto ai proprietari di non aver assunto alcuna iniziativa nei confronti del conduttore per dissuaderlo dal proseguire nell’attività fonte di immissioni intollerabili: ma tale opera di dissuasione, osserva la Corte di Cassazione, se fosse stata svolta avrebbe potuto al massimo condizionare il contegno del conduttore, non l’evento di danno, ascrivibile solo e soltanto agli inquilini.

Crediti foto: Pexels

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