Sei un proprietario, gestore di strutture ricettive o property manager di affitti brevi?
Scopri in questa guida tutto quello che devi sapere sulle novità del CIN e quelli che saranno gli effetti sulla tua attività quando sarà obbligatorio attivarlo.
Il 2024 ha visto l’introduzione di una serie di nuovi obblighi normativi, previsti dal D.L. 18 dicembre 2023 n. 145, noto come decreto Anticipi. Tra le principali novità: l’introduzione della cedolare secca al 26% per chi gestisce più di un immobile, norme di sicurezza più rigorose per gli affitti brevi e, infine, l’obbligo di ottenere il Codice CIN, con nuovi obblighi e sanzioni in caso di mancato rispetto.
Codice Identificativo Nazionale
– Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sostituisce il Codice CIR (Codice Identificativo Regionale), già utilizzato in diverse regioni italiane.
– Sarà rilasciato tramite una procedura automatica gestita dal Ministero del Turismo, a seguito di una specifica richiesta del proprietario, che dovrà fornire i dati catastali e i requisiti di sicurezza dell’immobile.
– La richiesta dovrà essere effettuata sul portale ufficiale della BDRS.
– L’obbligo di utilizzo del CIN entrerà in vigore entro settembre 2024.
– Il CIN è destinato a tutte le strutture ricettive ad uso turistico, comprese sia quelle alberghiere che extralberghiere, imprenditoriali e non, come le case vacanze e gli appartamenti turistici (CAV).
– Sarà obbligatorio esporre il CIN all’esterno delle strutture e riportarlo su ogni annuncio pubblicitario online, sia su portali specializzati che su qualsiasi altro sito web in cui la struttura è pubblicizzata.
– La fase sperimentale è iniziata il 3 giugno 2024 nelle regioni Puglia, Veneto, Abruzzo, Lombardia, Marche e Calabria.
