L’Unione Europea ha preso la decisione di vietare la vendita di caldaie a gas a partire dal 2029 e l’abbandono sarà graduale a partire dal 2025, quando è previsto il declassamento energetico e la fine di ogni agevolazione ad esse legate, lo scopo è quello di limitare la dipendenza dal gas per rivolgersi ad altre fonti di energia, possibilmente rinnovabili.
La fattibilità, la sostenibilità energetica e le conseguenze economiche di queste scelte sono ancora tutte da quantificare, il rischio è che in assenza di possibilità economiche per rinnovare gli impianti, si crei un mercato dell’usato di apparecchi a gas.
Vediamo quali sono le alternative al riscaldamento con caldaia a gas:
- il riscaldamento a pompa di calore consiste in un sistema che trae energia dall’esterno e la trasmette all’impianto di riscaldamento interno, qui il consumo energetico è ridotto in quanto si concentra solo nell’attivazione del compressore e degli accessori. Si hanno tre sistemi di scelta: aria-acqua, aria-aria e geotermico
- riscaldamento con caldaia a biomassa: si tratta di caldaie che trattengono energia per il riscaldamento e per l’acqua ad uso sanitario tramite la combustione di legno o pellet, a seconda della tipologia i prezzi possono variare dai termoconvettori, con prezzi dai 1000 ai 4000, agli impianti con sistema radiante e questi possono sfiorare i nove mila euro
- riscaldare con caldaia elettrica significa installare una caldaia che scalda l’acqua necessaria all’impianto non usando il gas, ma delle resistenze elettriche. Il vantaggio è che costa meno di una caldaia a gas, ma di contro spreca molto elettricità, soprattutto se installata in una casa di ampia metratura
- infine, la caldaia ionica è una nuova tecnologia che produce energia termica tramite scambio di ioni, non necessita di collegamenti con l’esterno e può produrre alte temperature, però i consumi più alti, circa 1,5 volte quelli di una caldaia a pompa di calore.
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