Era il 1886 quando Josephine Cochrane cittadina di Shelbyvillemin Illinois, decise di rimboccarsi le maniche per risolvere un problema che sembrava non interessare l’universo maschile.
All’epoca nessuno aveva pensato a ideare una macchina che aiutasse le donne a lavare i piatti. Ingegnosa e determinata, la Cochrane arrivò persino a costruirla. L’apparecchio proiettava dei getti di acqua e sapone su piatti e bicchieri, utilizzando un sistema di pompe che veniva azionato manualmente. In quel periodo le stoviglie venivano pulite con acqua fredda e cenere, ma Josephine preferì il sapone. Non solo: dopo aver preso le misure di ogni pezzo dei suoi servizi, disegnò i vari compartimenti, creando una gabbia a forma di ruota
Il prototipo della lavastoviglie creato da Josephine Cochrane venne presentato per la prima volta nel 1893 alla Fiera Colombiana di Chicago, il quale ebbe un enorme successo e l’invenzione conquistò tutti i visitatori. Le amiche della donna rimasero così entusiaste dal macchinario che lo ribattezzarono “Lavapiatti Cochrane”. Josephine aveva creato qualcosa di straordinario e iniziarono ad arrivare ordini da tutto il paese, non solo da parte di altre signore, ma anche di alberghi e ristoranti. Il progetto, dopo essere stato brevettato, entrò in produzione in una fabbrica fondata da Josephine, la Garis-Cochran lavastoviglie Machine Company.