Quando si abita in un appartamento in affitto, il contratto di locazione stabilisce molte regole e clausole. Tuttavia, alcune responsabilità sono inequivocabilmente attribuite al proprietario. Tra queste, il proprietario è tenuto a intervenire in caso di malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento o della caldaia. È sua responsabilità occuparsi della riparazione o della sostituzione delle parti difettose. Pertanto, se la caldaia si rompe, le spese sono a carico del proprietario.
Questo vale anche in situazioni in cui si verificano incidenti dovuti a guasti dell’impianto.
Tuttavia, una caldaia può rompersi anche a causa della negligenza dell’inquilino che non interviene per riparare eventuali guasti. In questi casi, le spese ricadono sull’inquilino e comprendono:- utilizzo quotidiano della caldaia;
- manutenzione ordinaria;
- usura dei beni forniti dal proprietario, inclusa la caldaia;
- bollette;
- pagamento del tecnico per la manutenzione a domicilio;
- tassa ASL per la verifica dell’impianto della caldaia;
- costi di riparazione della caldaia se è dimostrato che l’inquilino non ha eseguito la manutenzione ordinaria
Se la caldaia è condominiale le spese di manutenzione dell’impianto devono essere ripartite tra tutti i condomini in base ai rispettivi millesimi.
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